Sulla vicenda relativa al paventato aumento della Tari, poi scongiurato, interviene con una nota la Confcommercio di Taranto.
“Non ci sarà un aumento della Tari 2015. L’Amministrazione comunale, in piena sintonia con la “piazza”, ha bloccato il rincaro della tassa sui rifiuti. Questa volta la politica , al di sopra degli schieramenti, si è fatta responsabilmente interprete dei bisogni della comunità locale. Un risultato importante per i cittadini, ma soprattutto per le imprese del commercio e dell’artigianato ed in particolare per alcune categorie che con i nuovi aumenti (sino al 300%) sarebbero state penalizzate in modo particolarmente grave.
Un risultato raggiunto non senza fatica ed impegno dopo giornate frenetiche di contatti ed incontri tra Casartigiani, CLAAI E Confcommercio – che avevano appreso in modo informale dei rincari- ed i rappresentanti dei gruppi politici di maggioranza e minoranza presenti in Consiglio. Un percorso poi suggellato – già mercoledì scorso- dal veto opposto dalla Commissione Bilancio alla delibera del dirigente del settore Tributi, Stefano Lanza, ed infine confermato ieri prima in Consiglio comunale , e poi dalla Giunta con l’approvazione del rimodulato Bilancio preventivo 2015, rappresentando un punto di svolta a favore dei cittadini e delle imprese.
Un esito che se da un lato ci dà ragione quando sosteniamo la assoluta necessità che il confronto tra istituzioni, politica e organizzazioni rappresentative del mondo delle imprese resti sempre vivo e dinamico, dall’altro evidenzia tutte le debolezze di un sistema nel quale la politica non sempre svolge il ruolo che le compete. I Consiglieri – non diversamente dalle nostre organizzazioni- a poche dal Consiglio di martedì scorso, non conoscevano i contenuti della proposta della Delibera del settore Tributi; con grande probabilità, se non ci fosse stato l’allarme lanciato dalle nostre organizzazioni, il rischio che gli aumenti formulati dalla struttura tecnica del Comune per il 2015 potessero passare, sarebbe stato concreto. E’ chiaro che non si può giungere sul filo di lana, e senza una previa discussione e confronto, ad appuntamenti così importanti per la comunità.
Tra l’altro – conclude Confcommercio – già in occasione della approvazione della tassa di smaltimento rifiuti del 2014, si era concordato un percorso che doveva addirittura portare alla riduzione delle tariffe. Dal 2013 ad oggi vi sono state solo un paio di riunioni con la dirigenza dell’AMIU, malgrado le infinite richieste di incontro avanzate alla Amministrazione ed alla azienda municipalizzata”.
Il risultato ottenuto ieri non cancella dunque il problema, come hanno anche evidenziato i Consiglieri comunali, l’AMIU è una azienda con costi improponibili che pesa sulle casse comunali e sui cittadini in modo inaccettabile e che non offre servizi di qualità. Resta assolutamente prioritario avviare la differenziata in tutta la città, attivare l’inceneritore di proprietà comunale, snellire i costi di gestione. E’ ora che l’Amministrazione comunale affronti in modo serio la questione, come d’altra parte ha evidenziato gran parte del mondo politico presente in Consiglio.
Auspichiamo che questa ennesima vicenda possa finalmente portare la Amministrazione Comunale ad intraprendere, con la stessa decisione dimostrata in questa circostanza, la strada della svolta per l’avvio di nuova AMIU che dia efficienza, qualità e sostenibilità finanziaria ad un servizio essenziale per la città. I cittadini e le imprese sono stanchi di dover pagare a caro prezzo un servizio per di più totalmente inefficiente.
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